LUCA CURRELI
- INTERIOR DESIGN -
Cambiare pavimento o rivestimento sembra semplice, ma dietro ogni superficie ci sono valutazioni fondamentali da fare per non sbagliare. In questo articolo ti guido passo dopo passo nelle scelte tecniche e stilistiche che rendono un pavimento davvero adatto alla tua casa.
Quando si pensa al pavimento, la prima cosa che viene in mente è l’aspetto estetico: colore, effetto, formato. Ma il pavimento non è un elemento decorativo come un cuscino: è una superficie strutturale, calpestata ogni giorno, esposta a umidità, urti, abrasioni e agenti chimici.
Sceglierlo bene significa garantire durabilità, sicurezza, facilità di manutenzione e coerenza con la funzione di ogni ambiente.
La scelta giusta parte quindi dalla funzione. Un bagno ha esigenze completamente diverse da un soggiorno, e una cucina non può essere trattata come una camera da letto. Bisogna iniziare a ragionare in termini di uso quotidiano, e da lì selezionare i materiali e le caratteristiche adatte.
Molti clienti mi dicono: “Mi piace questo colore, posso metterlo in tutta la casa?”
La risposta è: dipende. E dipende da fattori che spesso non si vedono ad occhio nudo, ma che fanno la differenza tra un pavimento che dura dieci anni e uno che inizia a rovinarsi dopo sei mesi.
Tra questi c’è la classe di resistenza all’usura (PEI), fondamentale per capire se quel materiale può reggere al passaggio continuo delle persone, dei mobili o di un animale domestico. Ci sono classi adatte a zone poco frequentate e altre pensate per ambienti ad alto traffico: confondere le due può compromettere la durata e la resa del pavimento.
Altro fattore determinante è il grado di scivolosità, indicato con una sigla tecnica: “R”. Un pavimento con indice R troppo basso in bagno o in cucina può diventare pericoloso, soprattutto se ci sono bambini o persone anziane. Ma attenzione: un valore R molto alto significa una superficie più ruvida, quindi più sicura ma più difficile da pulire. Anche qui, serve equilibrio.
Poi c’è il tema delle certificazioni. Sembra banale, ma non lo è. Un pavimento certificato CE o conforme alle norme UNI garantisce che il prodotto sia stato testato su parametri oggettivi: resistenza al fuoco, al gelo, compatibilità con il riscaldamento a pavimento, sicurezza sanitaria. Non tutte le piastrelle sul mercato lo sono.
Un altro errore molto comune è farsi attirare da offerte low cost senza leggere cosa si sta acquistando. Una piastrella di seconda scelta o “commerciale” può sembrare uguale a quella di prima scelta, ma non lo è.
Potresti ritrovarti con differenze di tono, piccoli difetti visibili, difficoltà nella posa e, peggio ancora, un effetto finale disordinato.
Anche il formato e il tipo di taglio sono aspetti che vanno analizzati. Le piastrelle rettificate, ad esempio, sono tagliate con precisione millimetrica e permettono di ottenere fughe molto sottili (2 mm), per un look moderno e uniforme. Le piastrelle non rettificate, invece, richiedono fughe più larghe, con un impatto estetico più rustico.
E poi c’è tutto il mondo delle finiture superficiali: lucide, opache, effetto pietra, legno, cemento, sabbia… Ogni texture ha un suo comportamento in termini di manutenzione, resa estetica e “mimetismo” con lo sporco. Un pavimento chiaro tende a nascondere meglio i peli degli animali e la polvere, ma può rendere l’ambiente più freddo se non ben equilibrato. Un pavimento scuro è più elegante ma evidenzia maggiormente aloni, impronte e calcare.
Scegliere pavimenti e rivestimenti significa trovare il giusto compromesso tra bellezza e funzionalità, tra quello che ci emoziona visivamente e quello che ci accompagnerà ogni giorno nella nostra routine.
Il mio consiglio è sempre lo stesso: non fermarti alla bellezza del campione da showroom. Approfondisci, chiedi, informati. Guarda le schede tecniche. Rifletti sull’uso che farai di quella stanza. Considera chi ci vive, quanto tempo passerai in quell’ambiente, cosa ci succede durante una giornata normale.
Un pavimento ben scelto valorizza l’ambiente, migliora la qualità della vita e protegge il tuo investimento nel tempo.
Ogni materiale racconta una storia, ma solo alcuni reggono davvero il capitolo della vita quotidiana. Se vuoi evitare scivoloni (in tutti i sensi), fatti guidare da un professionista che sappia leggere le esigenze dietro al tuo progetto.
Io sono qui per questo: trasformare una superficie in una base solida per la casa dei tuoi sogni.
Luca Curreli - Interior designer
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